La Congregazione del SS. Cuore di Gesù di Poggio Imperiale in Capitanata di Alfonso Chiaromonte

La confraternita del SS. Cuore di Gesù di Poggio Imperiale in Capitanata

di Alfonso Chiaromonte

Lo spirito di associazione a Poggio Imperiale è stato sempre vivo nei secoli scorsi. Lo hanno dimostrato innanzitutto le due confraternite religiose, maschili e femminili piuttosto numerose, sorte a scopo religioso-filantropico, che hanno caratterizzato la vita cittadina nei secoli scorsi.

La Congregazione del SS. Cuore di Gesù, la più antica associazione religiosa di Poggio Imperiale, è stata l’unica che ha lasciato tracce della sua attività.

Il decreto concernente l’approvazione delle regole per la sua istallazione in Poggio Imperiale è il n. 1148 del 15 dicembre 1826. (Napoli, 15 dicembre 1826). (Cfr. Collezione delle leggi e dei decreti Reali del Regno delle Due Sicilie, anno 1826 semestre secondo)

Le regole avevano quasi sempre una finalità eminentemente religiosa, come pratiche di culto, celebrazione delle feste dei Santi Patroni, opere di carità, qualche volta di mutuo soccorso tra i confratelli.

Alcune Confraternite vivono tuttora e compaiono per le strade delle città in occasioni di solenni processioni, di accompagnamenti funebri e rappresentano forme associative venerabili, nelle quali sono inquadrati quasi tutti i cittadini.

La Congregazione del SS. Cuore di Gesù ottenne l’autorizzazione governativa l’otto maggio 1828 ed inizialmente ebbe come sede provvisoria la Chiesa di san Placido m.

I confratelli indossavano un camice bianco, legato da un cingolo rosso e sulle spalle avevano la “mozzetta” cremisi orlata bianca, senza la tracolla, ma con il cappuccio al fianco.

Il Governo l’autorizzò a questuare le pie oblazioni per la stessa Congrega, per l’aiuto ai bisognosi e per la costruzione di una nuova Chiesa da intitolare al nome della Confraternita. La Chiesa doveva sorgere nell’estremo nord della gran via per Lesina, ben visibile dalla Chiesa madre di san Placido m. ed essere di palmi 35 per 80.

(Cfr. MATTEO FRACCACRETA, Teatro Topografico Storico-Poetico della Capitanata, tomo IV, Napoli 1834, p.106).

Fin dal 1832 ebbe il suo Cappellano e il primo fu don Luigi De Cicco.

Dopo dieci anni dalla sua istituzione, le pie oblazioni divennero sempre più cospicue. Fu costruita la Chiesa del SS. Cuore di Gesù e fu aperta al culto nel 1838, anno in cui la Congregazione raggiunse un numero piuttosto considerevole di affiliati.

Le consorelle e i confratelli, che variavano dalle 70 alle 80 unità, si auto tassavano per accrescere il fondo dell’Istituto. Le rendite erano formate soprattutto da lasciti in beni immobiliari di case e terreni e da costituzioni dotali di denaro.

Nella Collezione delle leggi e dei decreti reali del Regno delle Due Sicilie, anni 1839, 1841, 1842, stampati a Napoli dalla stamperia reale, leggiamo questi decreti:

  • – (Decreto n. 5490) Decreto affinché dalla Congregazione del SS. Cuore di Gesù di Poggio Imperiale in Capitanata si accetti il legato disposto in suo pro da Niccola Cocco con testamento pubblico rogato il dì 25 maggio 1837 dal notajo Giovanni De Filippis di Apricena. (Napoli, 10 agosto 1839).
  • – (Decreto n. 7465) Decreto autorizzante la Congregazione del SS. Cuore di Gesù di Poggio Imperiale in Capitanata ad accettare il legato di una casa inferiore del valore di ducati 48 disposto in suo pro da Angiolo Maria Angiolella, con peso annuale della celebrazione di venti messe piane a grana venti per cadauna, giusto il testamento pubblico dei 19 di settembre 1837 per lo notajo in Apricena Giovanni De Filippis. (Napoli, 23 giugno 1842).
  • – (Decreto n. 6705) Decreto permettente alla Congregazione del SS. Cuore di Gesù di Poggio Imperiale in Capitanata di accettare il legato in suo favore disposto da Antonia Focarete, consistente in un sottano di casa in sito col peso perpetuo della celebrazione di varie messe in determinati giorni di ogni anno, e con certa elemosina, e di ducati otto e grana 50 l’anno da pagarsi al sacerdote pro-tempore colla qualità di cappellano della Congregazione medesima per altre messe a grana trenta per cadauna, giusto il testamento pubblico degli 11 di settembre 1839 per lo notajo in Lesina Carmine Naracci di Giuseppe. (Caserta, 23 aprile 1841).
  • – Legato disposto da Antonio focarete a favore della Congregazione del SS. Cuore di Gesù nel comune di Poggio Imperiale in Capitanata. (Cfr. DOMENICO VACCA, Collezione delle Leggi e dei Decreti per il Regno delle Due Sicilie dal 1841 al 1845, Napoli 1846. Decreto del 23 aprile 1841, p.77).

L’amministrazione era controllata dagli organi religiosi e di governo. Ogni due anni si eleggeva un consiglio, che a sua volta tra gli eletti sceglieva un Priore, due assistenti (primo e secondo) e un tesoriere. La sede era naturalmente la Chiesa del SS. Cuore di Gesù, che, quando era privata del Cappellano, era amministrata da un Priore, il quale nelle solennità occupava sempre un posto di riguardo.

Nelle funzioni religiose la Confraternita formava la parte decorativa, mentre nelle processioni dei Santi e nei riti funebri aveva un posto preminente nello schieramento.

La vita religiosa dei confratelli e delle consorelle non si esauriva solo con la semplice partecipazione alle varie cerimonie, ma era rivolta anche a tutti quegli scopi prefissati dalle regole della stessa Congregazione: questua delle pie oblazioni, assistenza spirituale agli infermi, accettazione di legati e di altri lasciti immobiliari.

Furono proprio queste rendite che contribuirono all’affermazione della congregazione, che svolse egregiamente la propria attività per un trentennio, fino a quando, dopo l’unità d’Italia, si sviluppò anche a Poggio Imperiale quel triste fenomeno che fu il brigantaggio in Capitanata.

Anche se nel 1861 ebbe riconoscimento giuridico  nelle sue funzioni, tutte le attività furono interrotte per il continuo susseguirsi di combattimenti, anche in paese, fra briganti e militi della Guardia Nazionale e per la requisizione della Chiesa del SS. Cuore di Gesù, divenuta alloggio della truppa. Si impossessò, infatti, della Chiesa la 14^ Compagnia appartenente al 4° Battaglione del 55° Fanteria, comandata dal Capitano Emanuele Rossi e formata da ufficiali emiliani e sottufficiali dell’esercito piemontese, nonché da garibaldini detti del “27 marzo 1862”.

(Cfr. TEMISTOCLE MARIOTTI, una pagina del brigantaggio in Capitanata negli anni 1862-1865, Estratto dalla Rivista Militare Italiana, Roma 1914, p. 27).

Nell’aprile del 1864, quando le truppe reali lasciarono Poggio Imperiale per altra destinazione, la Chiesa non fu restituita all’Amministrazione della Congrega, ma al sindaco dell’epoca Michele Medugno, che custodiva la chiave della porta principale.

L’amministratore Antonio Caroppi si rese conto che in questo modo, senza la sua originaria sede, la Confraternita non avrebbe più potuto svolgere il suo ruolo nella comunità locale e allora scrisse al Prefetto di Foggia per riottenere il possesso della Chiesa. Il Prefetto, dopo aver esaminato queste proteste, le inviò al sindaco Medugno per il provvedimenti del caso con lettera n. 2681 del 9 ottobre 1864.

“(…) La chiesa di questa Sacra Congrega fu occupata da qualche tempo dalle Reali Truppe, ed intanto sono oramai sette mesi che le stesse son partite da questo Comune, e la chiesa ridetta è tuttavia chiusa con scandalo di tutta la popolazione. Io ripetute volte o’ chiesto a questo Sindaco la chiave per farla aprire per quindi disimpegnare quei pii obblighi che le regole di questa Congrega prescrivono. Ma vani sono stati i miei reclami presso il prefato Sig. Sindaco, e con ammirazione di tutti la chiesa rimane ancora chiusa. In siffatto modo, Sig. Prefetto, mi onoro farle noto, questa Congregazione può dirsi sciolta e finita, da poichè gli associati non vedendo adempiute tutte quelle prescrizioni volute dalla loro Regola, ognuno si discosta, non adempie ai suoi pagamenti, e più non curasi il decoro dovuto alla pia Adunanza. Per tale motivo pure le rendite non si esigono con quella prontezza che si chiedesi, perchè da questi cittadini reputasi distrutta la Congrega, e comunamente credonsi non soddisfatti gli obblighi annessi. Io non so regolarmi in tale contingenza, e mi sarei di persona a Lei presentato, ma le circostanze di famiglia mi hanno impedito. Perciò la prego compiacersi ordinare a questo Sig. Sindaco la restituzione della chiesa, ed ingiungere al medesimo che si facciano tutti quei ristauri, a spese del Comune, necessari onde rendersi la chiesa atta alla celebrazione dei Divini ufizi. Le manifesto che più che vari di questi cittadini hanno commessi degli abusi con delle fabbriche vicino alla medesima chiesa, non ostante la mia più viva opposizione, ed hanno perciò occupato il luogo che non dovevano (…).

(Cfr. A.C.P.I. – Archivio Comunale Poggio Imperiale – Anno 1864 – Sez. Beneficenza e Culto)

Nel 1878 fu Priore della Confraternita del SS. Cuore di Gesù il maestro Michele Focarete, il quale con alterne vicende cercò di amministrare la Congrega. Ordinò le “mozzette” nuove di seta alla ditta Nesta di Torremaggiore, senza l’autorizzazione del Consiglio. Nacque un’incomprensione con i confratelli circa il pagamento delle stesse ed allora il sig. Michele Focarete, lasciando l’incarico di Priore, si allontanò dalla Confraternita.

Fu fiorente e fece sentire sempre il suo impulso di fede fino al 1940, anche se nel 1907, per opera del parroco della Chiesa madre di san Placido (1) don Giovanni De Guglielmo e di alcuni faziosi cittadini, appartenenti ai vertici della vita politica, si cercò di contrapporre alla gloriosa e benemerita Confraternita del SS. Cuore di Gesù una seconda, intitolata a “San Michele e San Placido”.

Regola che fu approvata successivamente, come si legge in calce a questo documento.

I confratelli e le consorelle erano circa 180. Essi indossavano un camice bianco, legato da un cingolo di colore celeste ed una “mozzetta” dello stesso colore con il frastaglio argentato.

Tutte e due le Confraternite seguirono le alterne vicende della vita politica e cittadina.

La Confraternita del SS. Cuore di Gesù simpatizzava per il partito bianco, mentre quella di “San Michele e San Placido” per il partito rosso.

In conseguenza di tale inutile e dannosa faziosità, la Confraternita del SS. Cuore di Gesù fu privata del Cappellano e le limitate funzioni furono assolte dal Priore, fino alla sua completa estinzione.

Negli anni cinquanta/sessanta del secolo scorso si poteva ancora vedere la partecipazione delle due Congregazioni alla processione della festa patronale di maggio e di ottobre, ma soprattutto alla commovente processione del Venerdì Santo, scenograficamente drammatica e sempre emozionante.

La processione si svolgeva in due cortei, che muovevano dalle due Chiese. Il corteo che trasportava la bara con la statua del Cristo morto partiva dalla Chiesa del Sacro Cuore di Gesù ed era seguito dalla Congregazione stessa, mentre il corteo che esponeva alla venerazione dei fedeli la statua della Madonna Addolorata partiva dalla Chiesa di san Placido m. ed era seguito dalla Congregazione di “San Michele e San Placido”. Dopo aver attraversato diverse strade cittadine, dalla parte nord alla parte sud del paese, in un punto prestabilito e precisamente a metà strada di Corso Vittorio Emanuele avveniva l’incontro tra Madre e Figlio, in un’atmosfera commossa, irreale, in un silenzio sublime e di contemplazione.

Con la scomparsa degli anziani che facevano parte di queste due Congregazioni,  esse si sono estinte, lasciando solo un ricordo della loro esistenza.

L’ultimo Priore fu Giuseppe Covino.

Nel 1993 fu ricostituita la Confraternita del SS. Cuore di Gesù, ed ottenne nuovamente la custodia dell’omonima chiesa, ma è stata attiva.solo pochi anni.

(Infatti così leggiamo nella Gazzetta Ufficiale n. 145 del 25 giugno 2007 MINISTERO DELL’INTERNO)

Riconoscimento civile dell’estinzione della Confraternita del Sacro Cuore di Gesu’, in Poggio Imperiale

Con decreto del Ministro dell’interno in data 10 maggio 2007, viene estinta la Confraternita del Sacro Cuore di Gesu’, con sede in Poggio Imperiale.
Il provvedimento di estinzione acquista efficacia civile dal momento dell’iscrizione dello stesso nel registro delle persone giuridiche.
Il patrimonio di cui e’ titolare l’Ente soppresso e’ devoluto alla Parrocchia S. Placido, con sede in Poggio Imperiale (Foggia).

L’attività dei confratelli aveva un ruolo molto limitato: la partecipazione alle principali funzioni religiose e alle processioni delle feste che si svolgevano nel corso dell’anno.

L’anno 2013 fu istituita nuovamente la Pia Unione di san Placido e san Michele con atto costitutivo parrocchiale, in attesa del decreto del Vescovo.

Alfonso Chiaromonte

(1) Lasciti e donazioni intestati al “Clero parrocchiale di Poggio Imperiale”.

DECRETO n. 8545 del 19 gennaio 1844 con cui la Chiesa madre sotto il titolo di S. Placido di Poggio Imperiale, in provincia di Capitanata, può accettare il legato in suo favore disposto dai defunti D. Giuseppe Nista e D. Francesco Braccia coi pubblici testamenti rogati ai 15 maggio 1842 e primo di febbraio 1843 dal notaio Francesco Paolo Gentile, colle condizioni nei medesimi apposte e salvi restando i diritti di terzi. Napoli, 19 gennaio 1844. (Cfr. Leggi e Decreti del reale Regno delle Due Sicilie).

DECRETO del 9 giugno 1859, a titolo di pio legato per celebrazione di messe, fatto da Rosanna Rosalia con testamento rogato dal notar D. Tommaso Farina di S. Severo, consistente in una casa, riportata in catasto col n. di mappa 60, in via Bubici e confina ad Est con la stessa via Bubici, ad Ovest con la casa della vedova Radatti, a Sud con casa di Nista Nazario ed a Ovest con casa di Vitelli Antonio.

Decreto del 23 luglio 1893, a titolo di pio legato per celebrazione di messe, fatto da Michele Caggiano con testamento rogato dal notar D. Francesco P. Gentile, consistente in una casa in via Biase Zurlo e riportata in catasto col n. di mappa 60 e confina ad est con la stessa via Biase Zurlo, ad Ovest con palazzo Giuseppe Lellis e a Sud con case di Michele Augelli. L’estimo imponibile di entrambe le case è di L. 262,99. (Cfr. Archivio Parrocchiale Chiesa San Placido M., registro dello stato economico, anno 1929).

Pubblicato da Alfonso Chiaromonte

Alfonso Chiaromonte è nato il 25 aprile 1941 a Poggio Imperiale dove attualmente risiede. E' conosciuto come scrittore di cose patrie, autore di apprezzati studi su Poggio Imperiale, di cui ha descritto minutamente la breve ma intensa storia.