La Scuola dell’infanzia e le suore a Poggio Imperiale

La scuola dell’infanzia e le suore a Poggio Imperiale di Alfonso Chiaromonte

Nel 1937, a titolo sperimentale, fu affidato l’incarico di educare i fanciulli dai tre anni fino all’età scolare alle suore Sacramentine di Bergamo. La scuola per l’educazione dell’infanzia fu una casa, sita al primo piano di via Vittorio Veneto, 10. Essa ospitò inizialmente circa quaranta tra bambini e bambine, ma non ebbe vita lunga, perché gli eventi della seconda guerra mondiale ne decretarono la chiusura.

Passati quegli anni difficili, il parroco don Giovanni Giuliani senior ritornò alla carica per riavere le suore in Poggio Imperiale. Occorrevano naturalmente fondi per i locali. Si formò, così, un comitato, cui facevano parte il parroco stesso e i signori Luigi Bove, sindaco del comune, l’ufficiale sanitario Giuseppe Chirò, il medico condotto Vittorio Nista, Il reverendo don Antonino Petti, Giuseppe Chiaromonte ed Enrico D’Orazio.

La raccolta dei fondi fu insufficiente. Intervenne, allora, il commissario prefettizio Baldassarre Virzì, che nel frattempo venne a reggere il Comune di Poggio Imperiale. Fece sua l’iniziativa dei cittadini ed acquistò per conto del Comune un appartamento a due piani, in via Cadorna per ospitare suore e bambini.

Il 29 agosto 1949 si accolsero ufficialmente le suore in Poggio Imperiale. Arrivarono in cinque: suor Cherubina Torri, la superiora, suor Salvatorina Fidanza, suor Antonina Sorbello, suor Angelica Dal Mas e suor Margherita De Matteis. Accompagnate dalla Reverenda Madre Lavinia Tedoldi, Assistente Generale, fecero ingresso solenne in Poggio Imperiale. Tutto il paese era in festa e mentre le campane facevano sentire l’allegro tocco festoso, autorità civili e religiose, tutto il popolo e i bambini delle scuole seguivano il corteo.

Davvero commovente fu il discorso di don Giovanni Giuliani senior, parroco, quando richiamò il Vecchio Simeone del Vangelo, in occasione della presentazione di Gesù al tempio, e disse: ora posso cantare anch’io il “Nunc dimittis”, giacché il Signore mi ha concesso di vedere realizzato il mio sogno: Le suore a Poggio Imperiale.

Il 29 settembre 1949 si aprì il nuovo asilo che ospitò centodieci bambini.

Le famiglie di Poggio Imperiale accolsero con gioia le suore, tanto che tantissimi bambini cominciarono a frequentare l’asilo.I Bambini di Poggio Imperiale del primo asilo.

Altro gruppo di bambini

L’amore che le suore riversavano sui piccoli era immenso. Scherzavano con loro, giocavano insieme con quei pochi giochi che inizialmente erano riuscite a raccogliere. I bambini erano entusiasti dei racconti che le suore facevano loro. Narravano favole, raccontavano episodi del vangelo, insegnavano canti adatti ai bambini e imprimevano nei loro cuori il rispetto reciproco e il valore che doveva avere l’amicizia. Il parroco, contento dell’operato delle suore, affidò loro tutte le opere parrocchiali. Fu così che le suore incominciarono ad entrare poco a poco nelle famiglie, animate da una carica interiore, cominciando a lavorare con dedizione apostolica, pazienza e discrezione, in piena armonia con il parroco.

Bambini durante una lezione

Nel 1962 il sindaco Alfonso De Palma pensò di dare alle suore e ai bambini un locale più idoneo con annesso giardino, dove bambini e ragazzi, tolti dalla strada, potevano finalmente giocare al sicuro. Il sindaco De Palma affidò i lavori per la costruzione dei locali all’ingegner Vincenzo Panunzio di Lesina. Il nuovo asilo, costruito in via Fiume, divenne un punto di riferimento per molti cittadini. I locali dell’asilo, infatti, furono messi subito a disposizione dei gruppi parrocchiali, sia per gli incontri settimanali, sia per tutte le loro attività.

Le suore, oltre ad insegnare nella scuola materna, hanno svolto la loro opera educativa soprattutto a beneficio dei ragazzi e dei giovani, perché più bisognosi di persone credibili, per crescere e maturare nella dimensione umana, morale e spirituale. Immediata fu l’adesione di bambini e giovani, tanto che la Madre Generale, su richiesta della Superiora, inviò altre due suore: suor Giuliana Ghezzi e suor Rinalda Mira.

Le suore sono state sempre presenti in ogni attività di apostolato (tante, durante i cinquant’anni di permanenza a Poggio Imperiale) con spirito gioioso e generoso. Hanno collaborato con i parroci nelle attività parrocchiali, a cominciare dalla catechesi, in preparazione al Natale e alla Pasqua, alle famiglie domiciliate nelle masserie e nei poderi dell’Ente Riforma e a tutta la popolazione.

Si notano donGiovanni Giuliano senior, don Giovanni Giuliani junior e il sindaco dell’epoca Alfonso De Palma.

Le suore che accompagnano i bambini alla messa del fanciullo

Le suore hanno visitato gli ammalati, hanno portato conforto alle famiglie in difficoltà, ma hanno avuto come impegno precipuo la preparazione ai sacramenti dell’iniziazione cristiana.

Suor Margherita era nata a Galatina (LE) il 29 agosto 1916. Il suo impegno apostolico e i suoi insegnamenti rivolti ai piccoli e ai grandi hanno lasciato il segno. La sua disponibilità non è mai mancata per dare un conforto alle persone che avevano bisogno di una parola amica.

In quegli anni a Poggio Imperiale mancava la Scuola Media e le ragazze, dopo la licenza elementare, non proseguivano gli studi e si dedicavano alle faccende domestiche. Le suore capirono allora che bisognava fare qualcosa per queste giovani e istituirono una “scuola di lavoro”: taglio, cucito e ricamo. La Maestra era proprio suor Margherita. E’ stata questa una bella occasione per avvicinare tante ragazze di Poggio Imperiale e molte ragazze aderirono a questa iniziativa.  Il motto della scuola era :”lavoro e preghiera”.

Puntuali arrivarono le ragazze a frequentare la scuola. Indossavano un grembiule nero con colletto bianco, come se fosse una divisa. Era una vera scuola con un normale orario di lavoro. La mattina dalle ore 8,00 alle 12,00 e il pomeriggio dalle 14,00 alle 16,00. Non si iniziava la giornata se prima non si fossero recitate le preghiere del mattino, seguite dalla lettura di un brano del vangelo. Si abituavano, così, le ragazze alla meditazione durante il lavoro. C’era un grande silenzio che a volte era interrotto da canti gioiosi proprio dell’età giovanile delle ragazze. Questi canti dimostravano tutta la spensieratezze e la gioia che aveveno in sé. Ma non era solo lavoro, perché durante la giornata non mancavano racconti che destavano tanta ilarità ed erano ricchi di insegnamenti per la vita.
La ragazze della scuola di cucito

Scuola di cucito e ricamo

Nel 1954 vediamo ancora suor Margherita impegnata in un corso di taglio, per tenere lezioni alle figlie dei coltivatori diretti iscritti, per la durata di tre mesi. Questo corso fu istituito direttamente dalla Federazione Provinciale di Foggia dei Coltivatori diretti. E, due anni dopo, quando gli assegnatari di case coloniche da parte dell’Ente Riforma abbandonarono le abitazioni dei paesi per trasferirsi in campagna, non mancò l’assistenza delle suore con la dovuta autorizzazione degli Enti preposti. Queste ardite, su carretti agricoli o con mezzi di fortuna, una volta la settimana raggiungevano i centri rurali di STINCO VECCHIO, FOCICCHIA, PASSO DEL COMPARE,  COPPA SENTINELLA per portare il conforto di una parola amica, ma soprattutto la parola di Gesù.

Nel 1962 il sindaco Alfonso De Palma pensò di dare alle suore e ai bambini un locale più idoneo con annesso giardino, dove, bambini e ragazzi, tolti dalla strada, potessero finalmente giocare al sicuro.

Il sindaco De Palma affidò i lavori per la costruzione dei locali all’ingegner Vincenzo Panunzio di Lesina. Il nuovo asilo, costruito in via Fiume, divenne un punto di riferimento per molti cittadini.

Asilo di via Fiume

I locali dell’asilo, infatti, furono subito messi a disposizione dei gruppi parrocchiali, sia per gli incontri settimanali sia per tutte le loro attività.

 

Suor Piera, suor Margherita e suor Celina.

Quando ci fu l’istituzione della Scuola Media a Poggio Imperiale, diminuì la frequenza delle ragazze alla scuola di taglio, cucito e ricamo. Nei mesi estivi, però, quando le ragazze erano libere da impegni scolastici, riprendevano la frequenza della scuola.

Un ricordo particolare va alla compianta suor Franca Pessina, una suora molto determinata, con una grande capacità di comunicare e di entusiasmare chiunque avvicinasse.

Suor Franca Pessina ha fortemente voluto a Poggio Imperiale un istituto educativo.

Suor Franca Pessina

L’Istituto San Giuseppe, che ospitò inizialmente cinque ragazze, sistemate in un appartamento, sito in via Palazzina, fu un lascito dell’avvocato Giuseppe Chirò. Le ragazze, in seguito, divennero quaranta e si trasferirono nella nuova casa, di proprietà dell’Istituto delle Suore Sacramentine, fatta costruire dalla sempre volitiva suor Franca.

L’Istituto a Poggio Imperiale voluto da suor Franca

La sua opera non si è fermata a Poggio Imperiale, ma è continuata in San Severo, dove si aprì un’altra casa di suore Sacramentine nel rione di San Berardino e dove suor Franca volle un nuovo istituto educativo. Qui si trasferirono, per frequentare le scuole superiori, le ragazze che avevano conseguito il diploma di licenza media a Poggio Imperiale.

suor Franca insegna alle bambine dell’istituto

Suor Franca, dopo aver svolto egregiamente il suo apostolato in Poggio Imperiale, fu trasferita a San Severo, ma mantenne sempre i rapporti con i poggioimperialesi. A San Severo offrì il suo apostolato, oltre che nella parrocchia di san Berardino, cui apparteneva, anche in quella di san Giovanni Battista, guidata da don Michele Mezzina, un altro degno figlio di Poggio Imperiale.

Il 25 febbraio 1988 Suor Franca Pessina si addormentava serenamente nel Signore, dopo aver pregato per le vocazioni e i giovani a lei tanto cari.

Nel decennale della sua morte, sabato 28 febbraio 1998, nella cattedrale di San Severo, don Tonino Intiso della diocesi di Foggia, con molta commozione ha tratteggiato alcuni aspetti della sua personalità, aperta ad ogni bisogno materiale e spirituale, ha sottolineato la dimensione spirituale della sua vita, sempre pronta ad educare, catechizzare ed ha ricordato i vari settori nei quali profuse tutto il suo impegno: nella Scuola Materna, negli Istituti educativo-Assistenziali, nella Chiesa locale con un’intensa e capillare azione catechistico-pastorale a favore dei fanciulli, giovani ed adulti e nell’ultimo decennio della sua vita con l’animazione vocazionale fra i giovani, a cui dedicò le sue attenzioni premurose, organizzando per loro incontri mensili di formazione e di preghiera. Ha dato un servizio generoso e gioioso a tutta la Chiesa e una indimenticabile testimonianza di vita e di Fede. (Da il Giornale di San Severo, anno X n. 6, 10 aprile 1998).