27 GENNAIO 1945 – 27 GENNAIO 2021

Ogni anno, puntualmente, si celebra questa giornata per ricordare la tragedia della Shoah (lo sterminio del popolo ebraico) in tutta Italia e in Europa e soprattutto nelle Scuole, nei Comuni e nelle TV.

Quest’anno si svolge in forma virtuale e online a causa della pandemia di Covid – 19.

Fare memoria significa lavorare sui giovani, perché, quello che è accaduto non accada più. Preme ai sopravvissuti far conoscere le proprie testimonianze, per non dimenticare, e far capire che vivere nell’odio e nella violenza non si fa altro che seminare morte e sofferenza. 

Il ricordo delle vittime vuole portare la ragione a riconoscere il male come male e a rifiutarlo, e suscitare in ognuno di noi il coraggio di operare il bene.

Mai come oggi è urgente bandire dalla mente e dal cuore l’idea che si possono sterminare generazioni di persone senza guardare in faccia all’età: adulti, giovani, bambini…in nome della razza o della propria religione. Persone che venivano private di tutto: dei vestiti, dei capelli e perfino del loro nome, perdevano la loro identità. Restava solo un numero inciso su un braccio.

In tutto questo “inferno” non sono mancati però atti di eroismo e non possiamo dimenticare due personaggi come Massimiliano Kolbe, che chiede di prendere il posto di un condannato a morte che lasciava moglie e figli e di Edith Stein, filosofa ebrea convertita al cattolicesimo. Tutti e due ora Santi, proclamati da papa Giovanni Paolo II. Ma tanti altri nomi possiamo ancora ricordare, come l’indimenticabile Anna Frank, lo scrittore Primo Levi…e che dire del ciclista Gino Bartali, che faceva il corriere di carte d’identità nascoste nelle canne della sua bicicletta.

Visitare i luoghi dello sterminio, dove tutto è grigio, dove persino la natura sembra morta e ascoltare la testimonianza diretta dei sopravvissuti si imprimono nella mente e nei cuori dei giovani la consapevolezza che effettivamente questo massacro è avvenuto e non è stata un’invenzione come qualcuno vuol far credere. Come non è un’invenzione oggi assistere alle lunghe file di profughi che cercano asilo politico per sfuggire alla guerra, alla miseria, alle persecuzioni.

…Vedere oggi quelle lunghe file di profughi è come ricordare quelle lunghe file di deportati nei campi di concentramento… Assistere oggi alla pulizia etnica dei simboli religiosi è come ricordare la cancellazione di esseri umani bruciati nei forni crematori… E noi che facciamo per evitare che tutto questo non avvenga? Riusciamo a trovare la forza di reagire?

Non basta una giornata sola ogni anno per ricordare il dolore, ma questa giornata deve essere un punto di partenza per tenere sempre viva la memoria. Il ricordo può essere la misura della nostra umanità.

Che la storia ci sia di monito per il futuro!

Che la storia ci insegni a scongiurare la drammaticità del male!

E’ questo il fardello che l’umanità dovrà portare per sempre, come monito, per NON DIMENTICARE.

Quelle morti devono trasmettere in noi sentimenti e riflessioni, perché esse nascondono il destino di innumerevoli esseri umani, scuotono la nostra memoria, scuotono il nostro cuore.

POLVERE di Patty Portoghese

Polvere solo polvere
tracce di uomini andati
donne sparite
bambini perduti.
Non sono bastate mille fosse
per nascondere meschinità.
Dell’uomo bestia magistrale
nemmeno gli abissi infernali
ne vogliono l’odore.
Sporche mani frementi
visi sudati dai tormenti
navigano senza pietà
bruciando in quel girone.
Anime eteree tranquille
sorrisi angelici
vittime loro
per Campi Elisi
mano nella mano
volteggiano come angeli
nella luce vivida
Niente più sofferenza
né dolore solo…
Amore… A noi dato
per ricordare…
Per mai dimenticare.