La scuola dell’infanzia e le suore a Poggio Imperiale. Le famiglie di Poggio Imperiale accolsero con gioia le suore, tanto che molti bambini cominciarono a frequentare l’asilo.
Altro gruppo di bambini della II sezione.L’amore che le suore riversavano sui piccoli era immenso. Scherzavano con loro, giocavano insieme con quei pochi giochi che inizialmente erano riuscite a raccogliere. Nel 1962 il sindaco Alfonso De Palma pensò di dare alle suore e ai bambini un locale più idoneo con annesso giardino, dove bambini e ragazzi, tolti dalla strada, potevano finalmente giocare al sicuro. |
Si notano don Giovanni Giuliano senior, don Giovanni Giuliani junior e il sindaco dell’epoca Alfonso De Palma.
Le suore che accompagnano i bambini alla messa del fanciullo.
Le suore hanno visitato gli ammalati, hanno portato conforto alle famiglie in difficoltà, ma hanno avuto come impegno precipuo la preparazione ai sacramenti dell’iniziazione cristiana.
Suor Margherita era nata a Galatina (LE) il 29 agosto 1916. Il suo impegno apostolico e i suoi insegnamenti rivolti ai piccoli e ai grandi hanno lasciato il segno. La sua disponibilità non è mai mancata per dare un conforto alle persone che avevano bisogno di una parola amica.
In quegli anni a Poggio Imperiale mancava la Scuola Media e le ragazze, dopo la licenza elementare, non proseguivano gli studi e si dedicavano alle faccende domestiche. Le suore capirono allora che bisognava fare qualcosa per queste giovani e istituirono una “scuola di lavoro”: taglio, cucito e ricamo. La Maestra era proprio suor Margherita. E’ stata questa una bella occasione per avvicinare tante ragazze di Poggio Imperiale e molte ragazze aderirono a questa iniziativa. Il motto della scuola era :”lavoro e preghiera”.
Puntuali arrivarono le ragazze a frequentare la scuola. Indossavano un grembiule nero con colletto bianco, come se fosse una divisa. Era una vera scuola con un normale orario di lavoro. La mattina dalle ore 8,00 alle 12,00 e il pomeriggio dalle 14,00 alle 16,00. Non si iniziava la giornata se prima non si fossero recitate le preghiere del mattino, seguite dalla lettura di un brano del vangelo. Si abituavano, così, le ragazze alla meditazione durante il lavoro. C’era un grande silenzio che a volte era interrotto da canti gioiosi proprio dell’età giovanile delle ragazze. Questi canti dimostravano tutta la spensieratezze e la gioia che aveveno in sé. Ma non era solo lavoro, perché durante la giornata non mancavano racconti che destavano tanta ilarità ed erano ricchi di insegnamenti per la vita.
La ragazze della scuola di cucito
Scuola di cucito e ricamo
Nel 1954 vediamo ancora suor Margherita impegnata in un corso di taglio, per tenere lezioni alle figlie dei coltivatori diretti iscritti, per la durata di tre mesi. Questo corso fu istituito direttamente dalla Federazione Provinciale di Foggia dei Coltivatori diretti. E, due anni dopo, quando gli assegnatari di case coloniche da parte dell’Ente Riforma abbandonarono le abitazioni dei paesi per trasferirsi in campagna, non mancò l’assistenza delle suore con la dovuta autorizzazione degli Enti preposti. Queste ardite, su carretti agricoli o con mezzi di fortuna, una volta la settimana raggiungevano i centri rurali di STINCO VECCHIO, FOCICCHIA, PASSO DEL COMPARE, COPPA SENTINELLA per portare il conforto di una parola amica, ma soprattutto la parola di Gesù.
Nel 1962 il sindaco Alfonso De Palma pensò di dare alle suore e ai bambini un locale più idoneo con annesso giardino, dove, bambini e ragazzi, tolti dalla strada, potessero finalmente giocare al sicuro.
Il sindaco De Palma affidò i lavori per la costruzione dei locali all’ingegner Vincenzo Panunzio di Lesina.
I locali dell’asilo, infatti, furono subito messi a disposizione dei gruppi parrocchiali, sia per gli incontri settimanali sia per tutte le loro attività.
Suor Piera, suor Margherita e suor Celina.
Quando ci fu l’istituzione della Scuola Media a Poggio Imperiale, diminuì la frequenza delle ragazze alla scuola di taglio, cucito e ricamo. Nei mesi estivi, però, quando le ragazze erano libere da impegni scolastici, riprendevano la frequenza della scuola.
Un gruppo di ragazze di Poggio Imperiale davanti all’edicola della Madonnina in via San Severo con suor Franca
Un ricordo particolare va alla compianta suor Franca Pessina, una suora molto determinata, con una grande capacità di comunicare e di entusiasmare chiunque avvicinasse.
Suor Franca Pessina ha fortemente voluto a Poggio Imperiale un istituto educativo.
Suor Franca Pessina
L’Istituto San Giuseppe, che ospitò inizialmente cinque ragazze, sistemate in un appartamento, sito in via Palazzina, fu un lascito dell’avvocato Giuseppe Chirò. Le ragazze, in seguito, divennero quaranta e si trasferirono nella nuova casa, di proprietà dell’Istituto delle Suore Sacramentine, fatta costruire dalla sempre volitiva suor Franca.
L’Istituto a Poggio Imperiale voluto da suor Franca
La sua opera non si è fermata a Poggio Imperiale, ma è continuata in San Severo, dove si aprì un’altra casa di suore Sacramentine nel rione di San Berardino e dove suor Franca volle un nuovo istituto educativo. Qui si trasferirono, per frequentare le scuole superiori, le ragazze che avevano conseguito il diploma di licenza media a Poggio Imperiale.
suor Franca insegna alle bambine dell’istituto
Suor Franca, dopo aver svolto egregiamente il suo apostolato in Poggio Imperiale, fu trasferita a San Severo, ma mantenne sempre i rapporti con i poggioimperialesi. A San Severo offrì il suo apostolato, oltre che nella parrocchia di san Berardino, cui apparteneva, anche in quella di san Giovanni Battista, guidata da don Michele Mezzina, un altro degno figlio di Poggio Imperiale.
Il 25 febbraio 1988 Suor Franca Pessina si addormentava serenamente nel Signore, dopo aver pregato per le vocazioni e i giovani a lei tanto cari.
Nel decennale della sua morte, sabato 28 febbraio 1998, nella cattedrale di San Severo, don Tonino Intiso della diocesi di Foggia, con molta commozione ha tratteggiato alcuni aspetti della sua personalità, aperta ad ogni bisogno materiale e spirituale, ha sottolineato la dimensione spirituale della sua vita, sempre pronta ad educare, catechizzare ed ha ricordato i vari settori nei quali profuse tutto il suo impegno: nella Scuola Materna, negli Istituti educativo-Assistenziali, nella Chiesa locale con un’intensa e capillare azione catechistico-pastorale a favore dei fanciulli, giovani ed adulti e nell’ultimo decennio della sua vita con l’animazione vocazionale fra i giovani, a cui dedicò le sue attenzioni premurose, organizzando per loro incontri mensili di formazione e di preghiera. Ha dato un servizio generoso e gioioso a tutta la Chiesa e una indimenticabile testimonianza di vita e di Fede. (Da il Giornale di San Severo, anno X n. 6, 10 aprile 1998).