Un illustre figlio di Poggio Imperiale, mons. Antonino Petti

Mons. Antonino Petti nacque a Poggio Imperiale il 12 ottobre 1922. Frequentò gli studi medi e ginnasiali nel seminario diocesano di San Severo, quelli liceali e teologici nel seminario di Benevento.

Il 14 luglio 1946 fu ordinato sacerdote da mons. Francesco Orlando nella cattedrale di San Severo.

Svolse i primi sei anni del suo apostolato sacerdotale nella diocesi di San Severo e per alcuni anni collaborò nella parrocchia di S. Placido M. di Poggio Imperiale con il parroco don Giovanni Giuliani senior.

Uomo colto e umile, discreto e dotato di un “bel retroterra culturale” spese gran parte della sua vita al servizio della Santa Sede.

Si laureò in Sacra Teologia e in Diritto Canonico ed ebbe il Diploma della pontificia Accademia Ecclesiastica.

A Roma Collaborò a lungo con parrocchie di periferia e con istituti religiosi femminili.

In data 1° marzo 1952, infatti, fu assunto come Addetto di Segreteria presso la Segreteria di Stato, lavorando fino al 1963 presso le parrocchie romane di Santa Maria Causa Nostrae Letitiae, San Leone Magno e come Cappellano presso le Figlie della Santa Croce e le povere Figlie della Visitazione.

Dal 1962 al 1963 fu Difensore del Vincolo e Giudice prosidale presso il Vicariato di Roma.

Per ben dodici anni, dal 1963 al 1975, fu diplomatico presso le Rappresentanze Pontificie di Zaire, Senegal, Siria e Francia.

Il 1° marzo 1965 fu nominato Prelato d’Onore e, il 29 luglio 1975, Protonotario Apostolico Soprannumerario. Chiamato dai superiori in Vaticano il 13 settembre 1975 fu nominato Sotto-Promotore Generale della Fede. Dal 27 aprile 1981 al 1° novembre 1992 fu Promotore Generale della Fede.

mons. Antonino Petti
mons. Antonino Petti

Da ultimo fu nominato consultore della Congregazione delle cause dei Santi, dove si dedicò con entusiasmo, competenza ed equilibrio di giudizio allo studio delle vite degli uomini, che la Chiesa di Cristo onora.

Colpito da una grave malattia, non ha mai perso la serenità, anzi ha offerto la sua sofferenza alla Chiesa e alla Madonna, per la quale ha sempre nutrito una profonda devozione.

Spese le sue energie residue per la canonizzazione di Edith Stein, dolendosi di non poter assistere alla cerimonia dell’11 ottobre 1998, con cui Giovanni Paolo II l’aveva proclamata Santa[3].

Ha lavorato alacremente e poi si è ritirato dietro lo schermo del precetto evangelico “siamo tutti servi inutili”.

Un velo di discrezione ha sempre coperto la sua preparazione teologica, ascetica e giuridica. Un tratto particolare della sua persona era caratterizzato dalla bontà mite e sorridente, perché sapeva scusare e coprire tutti con il manto della carità.

Si spense in Roma Martedì 8 dicembre presso la clinica “Pio XI”.

S.E. Mons. Antonio Petti ora è sepolto nella cappella dei Canonici Vaticani al cimitero del Verano.