Nel libro si ammira la descrizione attentadell’istmo tra lago e mare, un istmo – isola che deve conservare il fascino della riserva naturalistica. Affascina la storia delle torri costiere, volute già in epoca aragonese e poi dagli spagnoli fino ai Borboni, e costruite per infittire la costa garganica, sguarnita di difese, quale sicura guardia contro le incursioni di crudeli e temuti corsari.
Il libro è un valido saggio di demo-antropologia con riferimento ai cibi, alla cucina locale e alla piccola e quotidiana civiltà dei popoli che vivono da secoli su quelle coste.