La via dei Santuari

Via Sacra Langobardorum

Non è presunzione considerare il Gargano come un unicum, anche per la sua religiosità che affonda le radici nella notte dei tempi. Il sentimento religioso delle nostre genti era testimoniato dalla presenza di luoghi di culto, dedicati a divinità, la cui eco richiamava visitatori in cerca di responsi. Il Cristianesimo estirpò le resistenze pagane, anche quelle più tenaci, e la dimensione del sacro raggiunse culmini elevati tanto che la Montagna, su cui accadde il prodigio delle appaqrizioni Micaeliche, fu venerata dalle folle di pellegrini che, provenienti dalle contrade più disparate, percorrevano i malagevoli sentieri lungo i declivi garganici per dimostrare la loro fede al Principe delle Milizie Celesti.
Il preesente lavora, frutto di una meticolosa ricerca d’archivio di A. Chiaromonte, si rivela un ottimo mezzo per ripercorrere gli stessi sentieri praticati un tempo dai pellegrini e una guida insostituibile per il turista di oggi che intende conoscerne la storia. Il Chiaromonte propone un pio pellegrinaggio per la via dei Santuari: Santa Maria di Ripalta, San Nazario Martire, Santa Maria di Stignano, San marco in Lamis, San Matteo, San Giovanni Rotondo, San Michele Arcangelo, Santa Maria di Pulsano, Santa Maria di Siponto, San Leonardo, La Madonna dell’Incoronata. Sembra una litania dei Santi, invece è soltanto un itinerario religioso, che serviva e serve a rafforzare la fede attraverso i luoghi sacfri dei santuari e dei monasteri, che sono stati nel passato, e, forse, lo sono ancora oggi, ancore di salvezza per un popolo segnato dalla sofferenza, per il quale “il Santo è uno di casa”.

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