Lesina e il suo lago

Alfonso non poteva non approfondire ed ampliare l’aspetto territoriale, lagunare e storico di ciò che era alle origini di Poggio Imperiale, Lesina, di cui, pur se marginalmente, se ne era occupato nelle opere precedenti. La singolare natura del luogo e la copiosità del lago resero Lesina abitabile sin dalla preistoria, ricca e felice durante tutto il periodo romano, estesissima e fiorente contea nel Medio Evo fino a quando decadde e, donata all’ospizio della santa Casa dell’Annunziata di Napoli, fu, prima venduta al principe di Sant’Angelo dei Lombardi don Placido Imperiale e, poi, vessata dal figloio di questi, Giulio II, e dai nuovi signori e padroni del lago. Fu propriuo la posizione di questo paese, tutto immerso nelle acque del lago omonimo, la causa di lotte titaniche che il popolo lesinese dovette combattere per affermare il prorpio diritto alla vita.
Il Lesinese ha dovuto, nei secoli, sempre lottare. Lottare contro le calamità climatiche, contro la carestia, contro la malaria, contro le avversità politiche, contro i soprusi dei baroni e dei padroni ed è divenuto, per forza di cose, d’indole pugnace, libertario, geloso di quel lembo d’acque quasi stagnanti, esalanti nocivi miasmi e fonte, spesso di morte e che, pur tuttavia, garantirono la sopravvivenza e costituirono la rinascita di un popolo che non volle arrendersi, soccombere, scomparire.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.