Il momunemto ai caduti

Subito dopo la guerra libica e dopo la grande guerra, l’amministrazione comunale dell’epoca, con il sindaco ff. Lorenzo Bove1, la Giunta e il Consiglio Comunale fecero affiggere alla parete esterna del vecchio Municipio una lapide commemorativa per un caduto nella guerra libica e una lapide con i nomi di altri cittadini che hanno dato la vita per la Patria.

1 ASFG, Sottoprefettura cit., anno 1911. nella seduta del 22 dicembre 1911, il sindaco f.f. Lorenzo Bove convocava il Consiglio Comunale e alla presenza dei consiglieri intervenuti: Vittorio Nista, Luca Caroppi, Lorenzo Bove, Giuseppe Terlizzi, Giuseppe Lellis, Francesco Bove, Placido Nista, Vitantonio Mezzina, Andrea Braccia, Giovanni Caputi, Michele Pettograsso si sono discusse le dimissioni da Sindaco del dottor Vittorio Nista per ragioni professionali, dovendo lasciare il Comune per lavorare altrove. Le dimissioni furono accettate e a scrutinio segreto fu eletto sindaco il consigliere GIOVANNI CAPUTI.

(1)ASFG, Sottoprefettura cit., anno 1911. nella seduta del 22 dicembre 1911, il sindaco f.f. Lorenzo Bove convocava il Consiglio Comunale e alla presenza dei consiglieri intervenuti: Vittorio Nista, Luca Caroppi, Lorenzo Bove, Giuseppe Terlizzi, Giuseppe Lellis, Francesco Bove, Placido Nista, Vitantonio Mezzina, Andrea Braccia, Giovanni Caputi, Michele Pettograsso si sono discusse le dimissioni da Sindaco del dottor Vittorio Nista per ragioni professionali, dovendo lasciare il Comune per lavorare altrove. Le dimissioni furono accettate e a scrutinio segreto fu eletto sindaco il consigliere GIOVANNI CAPUTI.

Il giorno 11 dicembre 1912, alla cerimonia per lo scoprimento della lapide assistevano il Sindaco di Poggio Imperiale, signor Giovanni Caputi, in rappresentanza del Prefetto.

Erano presenti l’on. Domenico Zaccagnino, una rappresentanza del Glorioso 18° Fanteria venuta da Chieti, un maggiore del 14° Fanteria rappresentante il colonnello, il capitano dei RR. CC. Di San Severo cav. G. Martinelli, in rappresentanza del maggiore cav. G. Ciccognani, il cav. A. Dello Russo, rappresentante del Sottoprefetto di San Severo, la Società dei Reduci delle Patrie Battaglie di Foggia con il Presidente De Pasquale, il Presidente dott. Luigi De Palma del comitato per le onoranze con tutti i componenti, le autorità locali con immenso pubblico(2).

La lapide con un bassorilievo dell’effigie, lavoro dello scultore foggiano Beniamino Natola, e con l’epigrafe del signor Ernesto Capasso, ha avuto un’approvazione unanime.

La sera, dopo la cerimonia, la lapide fu illuminata a gas acetilene.

Anno 1934. Si nota il vecchio Municipio e un angolo di palazzo de Cicco. Si nota un Ufficiale dell’Arma dei Carabinieri con l’uniforme nuova resa pubblica il 13 aprile 1934.

(2) IL MATTINO, n. 346 del 12 – 13 dicembre 1912.

furono rimosse ed inserite nell’interno della casa Comunale.

Nel 1969, il prof. Antonio Damiano, docente della Scuola Media di Poggio Imperiale, fu invitato dall’Amministrazione Comunale ad eseguire un disegno che rappresentasse un monumento a testimonianza che anche Poggio Imperiale potesse ricordare degnamente i propri figli migliori, immolatisi per la grandezza della patria. L’opera fu realizzata dall’impresa Giuseppe Giuva di Foggia.

I nomi di questi eroi sono stati incisi su due lapidi, incastonate ai lati della costruzione(3).

Il monumento fu inaugurato il 13 giugno del 1969 e vi presero parte le autorità locali, il Prefetto, il Questore di Foggia, il Vescovo di San Severo, monsignor Valentino Vailati, i parlamentari dauni, il comandante del gruppo carabinieri di Foggia e la fanfara dei Bersaglieri.

Durante la cerimonia furono consegnate onorificenze al merito militare ai reduci della grande guerra.

Il sindaco Nicola Penna Caroppi, oltre ad esaltare i tanti momenti di vita fatta di sacrifici per gli ideali della patria, ringraziò tutta la cittadinanza che aveva contribuito alla realizzazione di un progetto così ambizioso.

Il Busto marmoreo di Placido Imperiale, fondatore del paese fu tolto dalla piazza, da dove aveva dominato tutta la zona, soprattutto la piazza, il corso Vittorio Emanuele e la via per Lesina da ben 103 anni e fu posto sotto il porticato del nuovo Municipio.

(3) ACPI, Delibera Consiliare n. 8, 22 febbraio 1969.

Nel 1994 la nuova amministrazione comunale decideva il rifacimento della piazza.

Il 3 marzo 1994, alle ore 1,20, la Vittoria alata cadeva e veniva abbandonata nel cortile della locale Scuola Elementare.

Le ruspe completavano l’opera.

La Vittoria alata, ora, è depositata presso un capannone di Leonardo Iadarola, insieme con tanti antichi reperti, che testimoniano la civiltà contadina del nostro paese.

La nuova piazza ricostruita durante l’amministrazione del sindaco Peppino Caroppi.

Quest’opera, progettata dall’architetto Michele Faticato, trasformava completamente la piazza, abbattendo il monumento e creando al suo posto una damiera.

Nonostante furono sorte dure polemiche da parte dei parenti dei caduti, i cui nomi erano incisi sulle due lapidi laterali del monumento, il rifacimento della piazza proseguiva.

Come si può notare dall’immagine, la piazza è pavimentata con una gigantesca scacchiera, che è considerata la damiera fissa più grande d’Europa.

In un angolo della piazza, successivamente, l’amministrazione comunale ricostruiva una colonnina a forma di piramide per simboleggiare il nuovo monumento ai caduti.

Le pareti laterali presentano delle aperture, sotto le quali sono incastonate le lapidi con i nomi dei caduti di tutte le guerre, iniziando dalla guerra libica fino alla seconda guerra mondiale.

A protezione del monumento, nel 2014, fu fatta installare una ringhiera di ferro dall’Amministrazione Comunale dell’epoca.

Pubblicato da Alfonso Chiaromonte

Alfonso Chiaromonte è nato il 25 aprile 1941 a Poggio Imperiale dove attualmente risiede. E' conosciuto come scrittore di cose patrie, autore di apprezzati studi su Poggio Imperiale, di cui ha descritto minutamente la breve ma intensa storia.